Facebook Libra è l'ultima novità del colosso dei Social Network. La conoscevi?
La tecnologia ha migliorato la nostra vita quotidiana: possiamo inviare messaggi, immagini, audio ma non soldi. E se inventassimo una valuta globale, stabile e sicura? E se tutti fossero invitati a partecipare all’economia globale? Con accesso alle stesse opportunità finanziarie?
Apre con queste parole il video ufficiale di presentazione di Libra, la nuova moneta virtuale di Facebook. Il social network numero uno al mondo lancia la sfida a e-commerce e a sistemi di pagamento online con Libra, la sua nuova criptomoneta.
Zuckerberg vuole rendere l’invio e la ricezione di denaro semplici e istantanei come accade oggi con il trasferimento di messaggi e foto. La sua mission è creare un’infrastruttura finanziaria globale semplice ed immediata utilizzabile da tutti.
Nel white paper sul sito di Libra viene sottolineata la generale necessità di avere “una valuta globale, nativa digitale, che possa integrare tutte le qualità delle migliori valute globali: stabilità, bassa inflazione, accettazione globale e fungibilità”.
Ma quando uscirà? Come funzionerà? Dove si potrà spendere? Ecco le 7 cose da sapere prima di mettere mano al portafogli… virtuale.
1. Quando uscirà
La moneta uscirà ufficialmente nei primi mesi del 2020 e verrà rilasciata esclusivamente in forma digitale. Libra, come le altre criptovalute, sarà basata sulla tecnologia Blockchain e le transazioni saranno registrate nel libro mastro del software.
2. Non è un bitcoin
Zuckerberg ci ha tenuto a precisarlo fin da subito: Libra non è un bitcoin ma un stablecoin! Il suo valore rimane ancorato ad attività che ne garantiscono la stabilità e la preservano da ogni forma di speculazione. Il suo valore (pari a quello di un dollaro, o forse un euro), resterà stabile nel tempo. Un'altra differenza tra Libra e bitcoin è l’attenzione della moneta di Facebook nel prevenire il riciclaggio di denaro e altri reati finanziari.
3. Libra Association
Libra sarà gestita da Libra Association: un’organizzazione no profit che prende il ruolo di autorità monetaria centrale per la valuta. Tra i membri dell’associazione ci sono i più grandi player dei sistemi di pagamento come Mastercard, Visa, PayPal, ma anche start up e fornitori di servizi come Uber, eBay, Spotify, Vodafone e tanti altri per un totale di 23 membri. L’associazione si è posta come obiettivo per l’anno prossimo i 100 membri, scongiurando il rischio che Libra venga identificata come la moneta di Facebook, che parteciperà al pari di tutti gli altri membri fondatori.
4. No rischio inflazione
L’offerta di Libra varierà sulla base delle richieste degli utenti. Se il mercato ne vorrà, di più la Libra Association acquisterà più dollari, euro o titoli di stato e creerà nuova valuta. Se invece gli utenti ne chiederanno l’incasso, la stessa associazione si impegnerà a far fronte ai pagamenti in valuta legale e brucerà la relativa quantità di Libra.
5. Come poterla usare
Per poter usare Libra ci sarà bisogno di installare un’app wallet: Calibra. L'applicazione, anche se gestita da Facebook, manterrà distinte e protette le informazioni su account e dati finanziari. Sarà possibile l’invio di denaro a qualsiasi persona, in modalità peer-to-peer, con la stessa facilità e velocità con cui oggi inviamo un messaggio e senza alcun costo di commissione.
6. Dove si potrà usare
Libra potrà essere usata come moneta virtuale a tutti gli effetti per:
- Trasferire denaro (attraverso Messenger, Whatsapp e Facebook)
- Acquistare direttamente da Instagram
- Prenotare un alloggio su Booking
- Pagare servizi come Uber, Spotify, Vodafone e Iliad
Molte altre aziende stanno aderendo al progetto aumentando così il volume dei clienti raggiungibili, cercando di includere anche tutti coloro che preferiscono non avere una carta di credito.
7. Sicurezza
Quando si parla di trasferimento di denaro è normale preoccuparsi della sicurezza dei propri dati. Su questo punto Facebook ha rassicurato che offrirà una serie di strumenti per garantire la sicurezza degli utenti attraverso processi di verifica e anti-frode già ampiamente collaudati da banche e carte di credito nonché sistemi automatizzati che monitoreranno eventuali comportamenti fraudolenti. In ogni caso Facebook garantisce il rimborso in caso di frodi.
Anche Facebook ha lanciato così la sua scommessa su maggiori entrate dai suoi servizi di messagistica grazie a transazioni e pagamenti seguendo le orme del già affermato player asiatico WeChat.
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