Fare Branding Awareness: da graphic designer a marketing manager
Caro Marketing Manager,
con questo breve blog post vorrei stimolare una riflessione aperta e un confronto sul Branding tra due mondi che si attraggono per loro natura: design e marketing. Cosa significa fare branding awareness oggi e come sarà il futuro della brand identity?
Potremmo dire che design e marketing sono due parti indispensabili di un’azienda sia nella comunicazione della brand identity che nell'ideazione di nuova strategia online. Ogni marketing manager può ricevere nuovi spunti da un collega del reparto creativo e viceversa! Sei d’accordo?
Ecco quindi alcuni punti di riflessione sulla costruzione di una brand attuale, dove marketing manager e creativi possono trovare un punto d’incontro:
Fare branding Awareness, oggi, non è solo questione di DNA
Per un grafico, fare branding vuol dire partire da un’idea o un’ideale e da lì sviluppare un sistema di codici di comunicazione condivisi che rispecchino il DNA di un’azienda ma soprattutto che l’aiutino a comunicare con le persone in modo autentico e chiaro. Significa creare dei sistemi di comunicazione resilienti, originali, flessibili e riconoscibili a colpo d’occhio, capaci di adattarsi ai più svariati canali e supporti (offline e online) e alle nuove tecnologie.
Nel marketing, fare branding è indispensabile innanzitutto rispondere alle seguenti domande: Chi sono? Qual è il mio pubblico? Qual è il mio obiettivo? Cosa mi distingue dalla concorrenza?
Sulla base di queste riflessioni si costruisce la USP, unique selling proposition, che definisce le ragioni ultime per cui il pubblico dovrebbe notarci e sceglierci.
Oggi più che mai è fondamentale che l’offerta sia unica rispetto ai competitor e che la strategia sia costruita sul cliente ideale.
Siamo passati dal modello delle 4p: Price, Product, Promotion e Place al concetto delle 4C: Customer solution, Costumer cost, Convenience e Comunication.
In entrambi i casi il branding si concentra fondamentalmente sul Concept, l’anima di un’azienda e sulla comunicazione diretta con i proprio pubblico. Tutto questo per dare una forma originale e un posizionamento ben riconoscibili dal proprio cliente ideale che nell’inbound Marketing è detto: buyer persona.
Ne parla Sara, Inbound Specialist & ADV Manager di ArchiMedia, in questo blog post: Cos’è il buyer personas? È il protagonista dell'Inbound Marketing.
La persona al centro di tutto
Conoscere il proprio buyer persona di riferimento è il punto cruciale comune per entrambi, specialmente oggi perché lo scambio tra “chi usa” e “chi produce” è sempre più immediato e informale.
Nel design si parla di User experience design che ha lo scopo di aumentare la soddisfazione e la fedeltà del buyer persona, migliorando l’usabilità, la facilità d'uso e il piacere nell'interazione con un prodotto o un servizio. Ogni individuo interpreta la realtà sulla base delle proprie esperienze e da naturalmente fiducia a ciò che conosce. Ogni nuovo oggetto, prodotto, servizio o sistema di comunicazione deve essere innovativo, ma anche “a misura d’uomo”: utile, semplice, comprensibile e onesto.
Lo stesso discorso vale per le strategie di marketing. Non posso presentarmi sul mercato come azienda o lanciare un nuovo prodotto/servizio e costruirci una strategia di marketing che dice solo “quanto è bello e futuristico”, sperando che chi guarda ne sia attratto. Oggi è richiesta una maggiore comprensione delle esigenze del consumatore finale e una comunicazione più empatica e pratica che trasformano l’azienda in una risorsa e instaurano un legame di fiducia duraturo.
L'obiettivo di ogni strategia di marketing online dovrebbe essere quello di creare contenuti utili per il buyer persona, per guidarlo verso una decisione di acquisto in modo consapevole e assistito.
Nell’inbound Marketing, ogni strategia si basa su questo processo decisionale, chiamato ”buyer’s journey”.
Approfondisci l’argomento nel blog post di Cecilia, Inbound Specialist & Marketing Performace ad Archimedia: Cos’è il buyer’s journey? È il viaggio del buyer personas
Fare Branding Awareness domani è... Cultura
Raymond Lowey, definito da molti come il padre del design industriale, negli anni ’90 introduce l’acronimo M.A.Y.A., Most Advanced Yet Acceptable, per definire la sua filosofia progettuale.
In ogni progetto ha sempre messo le “persone” al centro, a prescindere del committente. Per capirci, ha progettato la bottiglia Coca-Cola, il logo Shell Oil e il logo Greyhound.
M.A.Y.A significa imparare a progettare il futuro tenendo sempre il considerazione le attuali abilità e mentalità degli utenti. Senza il giusto equilibrio tra innovazione e usabilità, gli utenti non accetteranno né acquisteranno i tuoi prodotti. M.A.Y.A. significa anche incoraggiare la cultura verso il progresso e l’innovazione passo-passo, tenendo al centro le persone, prima di tutto.
Chi si occuperà di Branding nel futuro avrà sempre più a che fare con l’ascoltare e il rispondere alle esigenze delle persone, il punto centrale della comunicazione. Nel rinnovarsi ogni giorno, il brand dovrà consolidare il rapporto con i suoi utenti attraverso strategie di comunicazione e marketing che mirano principalmente ad essere una risorsa accessibile a tutti, tramite mezzi adatti e flessibili al cambiamento. Le persone saranno sempre più al centro della comunicazione e vorranno riconoscersi nel valori che ogni azienda sarà in grado di condividere.
Quindi, Marketing Manager, se la tua strategia si basa ancora sull’interruzione invasiva nelle attività degli utenti attraverso attività come il telemarketing, telefonate a freddo, inserzioni online, cartelloni pubblicitari, pubblicità su riviste specializzate o giornali, devi sapere che tutti questi metodi non funzionano più come una volta!
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