Per avere successo online basta scegliere il giusto influencer?
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É sufficiente affidare parte del budget di marketing ad un influencer per avere successo online? Che ti interessi o meno, questa settimana ti sarà arrivato all’orecchio o avrai visto sul web la notizia del matrimonio digital dell’anno, ovvero quello tra Chiara Ferragni e Fedez. In questo articolo ho deciso di riportare alcuni dati sull’engagement generato online da questi due giovani sposi sui social e per cercare risposte alla mia domanda. Vediamoli insieme.
Mercoledì 29 agosto, a pochi giorni dal grande giorno, Rolling Stones Italia ha pubblicato un’inchiesta in tre parti dal titolo “Fashion Blogger e Instagram: la valanga dei Fake”, articolo in cui veniva messa in dubbio l’autenticità dei follower della signora Ferragni in cui è emerso che il 64% dei follower non è reale.
Non è un mistero che in rete esistano dei programmi e delle applicazioni che ti permettano di incrementare i tuoi follower su Instagram infatti con un investimento di 2.950 dollari puoi portarti a casa la bellezza di 1 milione di follower ma non finisce qui, esiste anche un servizio in grado di garantirti like alla foto (altrimenti il tutto sarebbe troppo sospetto).
Perché dovrebbero gonfiare il loro “portafoglio follower”? Semplice, ecco 2 buoni motivi:
- Chi ha più di 10.000 può chiedere 100euro per un post promozionale pubblicato sul profilo
- Chi ha più di 300.000 può chiedere 1.000euro per un post promozionale pubblicato sul profilo
Dopo aver letto l’articolo di Rolling Stones Italia effettivamente un po’ di domande me le sono fatte, ecco perché ho aspettato i giorni successivi al matrimonio per capire se effettivamente più della metà di quei 14,3 milioni di follower della Ferragni su Instagram fossero fake.
Il loro matrimonio, dal 31/08 al 04/09 ha raggiunto, oltre 67 milioni di interazioni (engagement)*. Numeri sbalorditivi, la stessa Ferragni su una instagram stories ha pubblicato il numero di impression ottenuto nel giorno di matrimonio che, signori e signore, è stato di 1MILIARDO. Follower “fake” o meno, la Ferragni si conferma “Imprenditrice Digitale” e Influencer a tutti gli effetti.
Brand e successo: basta scegliere il giusto influencer? No, serve pianificazione, serve avere una strategia solida, servono dei contenuti.
Dior è il marchio scelto per i due abiti indossati il giorno del matrimonio della fashion blogger e sapete qual è stato l’engagement per il brand? 5,6milioni. I digital strategist di Dior non si sono limitati ad ottenere “passivamente” questa visibilità, si sono prontamente attivati pubblicando immagini e video esclusivi in concomitanza dell’evento.
Lancôme invece è stato il brand di cosmetica scelto per il makeup e ha ottenuto 1,3 milioni di engagement. Anche in questo caso il brand ha saputo sfruttare il real time tanto che i post pubblicati hanno raggiunto il numero maggiore di like rispetto a tutti gli altri condivisi sull’account.
Alberta Ferretti è la stilista scelta per i vestiti delle damigelle e anche in questo caso, come per Lancôme, le foto pubblicate in real time sono quelle che hanno ottenuto il maggior numero, confermandosi il miglior post sui social media con 390.000 interazioni.
So perfettamente che stiamo parlando di brand che funzionano già benissimo da soli, e la Ferragni per il settore della moda è sicuramente tra le influencer più importanti, però se alle spalle di questi famosi brand come Dior, Lancôme e Alberta Ferretti non ci fosse stata una pianificazione accurata dei post l’alone di popolarità creatosi in quelle giornate sarebbe svanito, e in fretta.
Sinceramente cosa ne penso io degli influencer?
I brand, dal più conosciuto a quello meno noto, dovrebbero concentrarsi prima su una solida strategia digitale, a partire dal sito web per poi arrivare sui social e poi iniziare con tutta la gestione della brand awareness a livello digital.
Dovrebbero avere un calendario editoriale, saper gestire la pianificazione e solo in un secondo momento iniziare a cercare l’influencer di settore oppure, ancor meglio potrebbero creare contenuti interattivi come concorsi a premi per iniziare ad aumentare il proprio engagement sui social.
Dovrebbero studiare tutte le potenzialità del canale e capire come gestirlo al meglio prima di affidarlo, tutto sommato, ad una persona esterna all'azienda.
Ad esempio, questa settimana il brand di abbigliamento Motivi ha deciso di rendere interattive le sue Instagram Stories, grazie ad un gioco a puntate.
In pratica l’utente guardando le varie stories deve aiutare la protagonista a trovare il fidanzato grazie a dei messaggi nascosti che vengono mostrati in sequenza fornendo poi la soluzione con un Direct Message, ottenendo come ricompensa “una sorpresa” che non viene svelata dal brand. Ebbene la sorpresa consiste in uno sconto del 30% sulla nuova collezione di borse.
Questo è sicuramente uno degli esempi più originali di engagement su Instagram a cui ho partecipato in questo periodo.
Pensandoci bene, cosa succederebbe se decidessi di investire gran parte del tuo budget di marketing in un influencer seguito da un esercito di account fake? Scegliere la persona giusta, in grado di rappresentare i valori della tua azienda, in grado anche di aumentare l’engagement dei tuoi canali social non è facile, ha una gran responsabilità perché in un attimo può accrescere o compromettere la tua popolarità, la tua brand reputation.
Siamo arrivati alla fine, ahimè non ho una guida alla scelta del giusto influencer 😉 però ho una guida per aiutarti a trasformare i tuoi follower in lead qualificate. Scaricala cliccando qui.
E tu che ne pensi degli influencer? Lasciami un tuo commento qui sotto.
*fonte: LaunchMetrics