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Come Evitare le Sanzioni Violazione Privacy

2 mag , 2017 | 2 minuti

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Una delle maggiori novità introdotte dal nuovo Regolamento Europeo sulla privacy riguarda il considerevole aumento degli importi delle sanzioni amministrative, previste per i Titolari o Responsabili del trattamento di dati personali che non si adegueranno correttamente alla normativa, violandone le disposizioni.

Sanzioni Violazione Privacy: Quanto Costa NON Adeguarsi al Nuovo Regolamento?

L’ammontare della sanzione può arrivare fino ai 20 milioni di euro, oppure, per le imprese, fino al 4% del fatturato totale annuo dell’esercizio precedente. Tale provvedimento riguarderà i casi più gravi, ossia i casi di violazione ad esempio in materia di:

  • Principi base del trattamento;
  • Condizioni per il consenso;
  • Diritti degli interessati;
  • Trasferimento di dati personali all’estero.

Saranno invece oggetto di sanzioni fino ai 10 milioni di euro, oppure, per le imprese, fino al 2% del fatturato totale annuo mondiale dell’esercizio precedente, le violazioni riguardanti ad esempio:

  • La privacy by design e by default;
  • La cooperazione e la consultazione preventiva dell’autorità di vigilanza;
  • La notificazione dei data breach all’autorità e agli interessati;
  • La designazione e il ruolo del DPO;
  • I processi di certificazione.

Le sanzioni penali rimarranno invece di competenza di ogni singolo Stato.

Vediamo quindi quali sono le principali disposizioni che le pubbliche amministrazioni, le imprese e i professionisti devono rispettare, per evitare di incorrere in queste pesanti conseguenze.

Il testo del Regolamento europeo impone innanzitutto un atteggiamento proattivo e preventivo nei confronti della protezione dei dati personali: fin dalla progettazione di nuove procedure, prodotti o servizi, enti e imprese devono tenere in considerazione i principi della privacy, non più quindi limitandosi a dei meri adempimenti burocratici (come una firma per il consenso al trattamento dei dati sanitari).

La nuova normativa introduce anche:

  • L’obbligo di effettuare una valutazione dell’impatto (privacy impact assessment) dei trattamenti dei dati, quando presentino un elevato rischio per i diritti e la libertà delle persone, in particolare quando prevedano l’impiego delle nuove tecnologie;
  • Il principio di accountability o obbligo di rendicontazione, per cui è necessario dimostrare di aver adottato adeguate misure di sicurezza (tecniche e organizzative) per la protezione dei dati, di condurre una costante attività di aggiornamento di tali misure e, ovviamente, di rispettare le disposizioni del Regolamento;
  • L’obbligo, da parte del Titolare o del Responsabile, di mantenere un registro (anche in formato elettronico) delle attività di trattamento e delle relative misure di sicurezza adottate, che su richiesta deve essere messo a disposizione dell’Autorità di controllo;
  • L’introduzione della figura del Data Protection Officer (Responsabile della protezione dei dati), che, ad esempio, le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo di nominare al proprio interno; può trattarsi di un collaboratore o di un consulente esterno, con il compito di sorvegliare la corretta applicazione del regolamento, cooperare con l’Autorità Garante e rispondere agli interessati sulle questioni relative al trattamento dei loro dati.

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Paolo Monini

Founder & Chief Risk Officer Archimedia
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