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Creare un e-commerce: dalla piattaforma giusta al trattamento dei dati

21 lug , 2021 | 3 minuti

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L’e-commerce non è più soltanto un’opzione. La vendita online di prodotti e servizi è diventata la modalità imprescindibile per ogni imprenditore, che desideri sviluppare il proprio business.

Basti pensare che l’Italia è al quarto posto nel mondo tra i Paesi con il maggior aumento percentuale dell’e-commerce: la compravendita digitale è cresciuta del 78% su base annua, nel primo trimestre del 2021.

A chi ha un negozio fisico non basta il contatto “materiale” con i clienti: la maggioranza dei commercianti utilizza anche il web per promuovere la propria attività. Tanto che, pur se non è ancora attrezzato per un vero e-shop, comunque utilizza i canali internet (per esempio, anche solo facebook) per far conoscere il negozio, i prodotti, i prezzi, le offerte.

Ma il professionista, l’imprenditore al passo con i tempi, ha già un e-commerce. E’ quindi necessario conoscere le regole per partire, tenendo conto di alcuni aspetti: l’utilizzo, anche per finalità di marketing, delle giuste piattaforme per arrivare ai consumatori; la tutela dei dati di cui si viene in possesso attraverso lo svolgimento dell’attività di vendita.

Per quest’ultimo aspetto, il regolamento europeo per la tutela dei dati (il Gdpr) è la normativa di riferimento imprescindibile.

 

L’e-commerce e le norme per crearlo

L’aumento esponenziale dell’e-commerce ha fatto sì che il legislatore stesso abbia dovuto recepire questa realtà in evoluzione e regolamentare le compravendite online, intervenendo laddove i principi giuridici ed economici, già esistenti con riferimento ai negozi fisici, non fossero sufficienti a dettare le regole, o calibrandoli comunque alle esigenze concrete della nuova modalità degli scambi commerciali.

Per gli aspetti normativi e fiscali ti rimandiamo a questo nostro articolo: "E-commerce normativa: le nozioni per avviare uno shop online".

 

La piattaforma e-commerce giusta

Per sviluppare o aumentare il business, obiettivo dell’imprenditore che opera attraverso l’e-commerce e vuole conquistare la sua fetta di mercato, è indispensabile utilizzare gli strumenti giusti.

Il punto di partenza è costituito dalla scelta della piattaforma e-commerce, un software che permette lo sviluppo del proprio shop online, offrendo gli strumenti per realizzare l’attività commerciale (dalle attività di marketing, alle vendite e spedizioni, passando per la reportistica).

Una scelta decisiva, che può fare la differenza in termini di efficacia dell’attività di promozione.

Sono tre, in estrema sintesi, le tipologie di piattaforme e-commerce:

  • private e-shop: il software può essere scaricato gratis o a pagamento, quindi installato in server AWS, Google, Azure ecc... a seconda del provider scelto per il servizio cloud;
  • cloud e-shop: lo spazio per l’e-shop può essere acquistato nelle piattaforme Icloud;
  • integrate e-shop: la piattaforma è integrata in un modulo di e-shop.

Utilizzare una piattaforma e-commerce dà grandi vantaggi. Dal punto di vista del tempo, infatti, consente di avere un negozio aperto 24h per tutto l’anno, con la possibilità di raggiungere facilmente nuovi potenziali clienti.

Inoltre, con questo strumento è possibile gestire il proprio business ovunque, risparmiando sui costi di gestione rispetto ai negozi fisici.

Infine, la piattaforma consente di raccogliere i dati relativi ai propri clienti per poter pianificare una strategia di marketing mirata. Ma su questo aspetto entra in gioco un ulteriore fattore: la necessaria tutela dei dati, come prevista dal Gdpr.

 

Il trattamento dei dati e la profilazione

Vendere prodotti e servizi attraverso un sito online implica l’acquisizione, quindi la conoscenza, di dati che appartengono alla sfera privata di chi decide di acquistare. Alla base dell’e-shop, ci sono le norme previste per tutelare la privacy dettate dal Regolamento europeo (il Gdpr).

L’e-commerce consente di entrare in contatto con una moltitudine maggiore di consumatori e di riuscire ad accedere e quindi trattare (ma solo se c’è il consenso degli interessati) a dati strettamente personali, pur se strumentali all’attività di vendita.

Infatti, attraverso l’e shop si raccolgono informazioni importanti, ovvero dati personali comuni, ma anche informazioni particolari come prodotti acquistati e prezzi, nonchè dati di pagamento, come Iban e carte di credito.

I dati consentono all’imprenditore digitale di entrare nella sfera privata dell’utente, così da riuscire a circoscriverne il profilo. E la profilazione è uno strumento fondamentale per sviluppare un sito e-commerce.

Il Gdpr dedica alla profilazione una definizione precisa nell’articolo 4, al punto 4, secondo cui “è qualsiasi forma di trattamento automatizzato di dati personali consistente nell'utilizzo di tali dati personali per valutare determinati aspetti personali relativi a una persona fisica, in particolare per analizzare o prevedere aspetti riguardanti il rendimento professionale, la situazione economica, la salute, le preferenze personali, gli interessi, l’affidabilità, il comportamento, l'ubicazione o gli spostamenti di detta persona fisica”.

La definizione rientra perfettamente nel marketing finalizzato all’e-commerce, dato che preferenze, interessi e comportamenti sono gli aspetti principali su cui la strategia di azione (e “conquista” di un cliente) si muove.

Ma, per poter acquisire questi dati, si dovrà fornire agli utenti l’informativa sul trattamento dei dati personali (privacy policy), come previsto dal Gdpr. Quindi, indicare in modo chiaro, trasparente e facilmente comprensibile: chi sia il titolare del trattamento e in che modo lo si possa contattare; quali dati vengono trattati; con quale finalità; quale è il tempo di conservazione di tali dati; dove vengono conservati; se sono comunicati ad altri soggetti.

Dunque, una serie di informazioni che permetteranno all’utente consumatore di valutare se concedere o meno la sua approvazione al trattamento, ovvero dare il consenso.

 

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Paolo Monini

Founder & Chief Risk Officer Archimedia
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