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Come usare i social network per vendere con il tuo e-commerce

2 giu , 2021 | 4 minuti

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I social network sono diventati così importanti per la comunicazione aziendale da rappresentare una necessità: l’impresa e i suoi prodotti, di fatto, esistono se hanno una presenza (e una visibilità) social. A maggior ragione quando si tratta di sviluppare un progetto di vendita attraverso l’e-commerce.

Essere presenti su Facebook, Instagram o Linkedin, per citare i principali social media, non è più una scelta discrezionale, ma è una necessità, se si vuole affermare il proprio brand online, incrementare visibilità e vendite, aumentare la velocità delle informazioni.

Non è più possibile, soprattutto dopo l’accelerazione in campo digitale avvenuta nel corso dell’ultimo anno, sottovalutare l’importanza strategica delle attività di social media marketing per vendere. Queste ultime coinvolgono attivamente gli utenti, consentendo di interagire direttamente con i consumatori e acquisirne i dati personali necessari per una corretta valutazione di prodotti e servizi.

Il sito online e la pagina aziendale andranno strutturati, i prodotti e i servizi dovranno essere presentati e pubblicizzati con adeguate campagne pubblicitarie orientate all’aumento dei clienti o alla profilazione degli utenti. In tutto questo ragionamento, la tutela della privacy è un aspetto legale da tenere sempre presente. La strada è quella tracciata dal Gdpr nell’ambito dell’e commerce, con le norme sull’informativa nel trattamento dei dati personali (privacy policy) e sul consenso dell’utente.

Lo step successivo è quello di lavorare sui social media: va effettuata la scelta delle piattaforme più adatte al target ideale del proprio settore commerciale e iniziare una promozione efficace del brand, dei prodotti e dei servizi sia con post organici (quelli che compaiono in modo spontaneo sul news feed dell'utente) e con inserzioni a pagamento (mostrate al pubblico sulla base dei dati demografici e degli interessi).

 

Come usare i social network per vendere: il piano editoriale

Ogni social network ha le sue specifiche caratteristiche e funzionalità. Per questa ragione, bisogna definire una strategia per ciascun canale.

Non importa avere una pagina aziendale su tutti i social network esistenti, ciò che conta è che i canali scelti siano impostati e utilizzati nel miglior modo possibile.

Oltre alla scelta della piattaforma, è importante anche pubblicare con frequenza contenuti utili e interessanti. A tal fine è opportuno definire un preciso piano editoriale: una sorta di calendario per pianificare le attività aziendali sui social media, nel quale definire immagini, link, video, testi e tutto ciò che serve per la creazione di contenuti.

In questo modo, l’imprenditore digitale avrà una visione generale sui tempi di pubblicazione, con la possibilità di cambiare contenuti, qualora non risultassero efficaci o appropriati.

Vediamo in estrema sintesi quali social usare e per quali obiettivi:

  • Facebook: se le pagine aziendali sono difficili da far conoscere, i gruppi possono essere un’ottima opportunità per connettersi con il pubblico di riferimento ideale;
  • Instagram: è il social delle foto, quindi è perfetto se i contenuti sono principalmente visual. Le immagini e i video performano bene e risultano spesso efficaci per far crescere la pagina;
  • Twitter: è il social network istantaneo per eccellenza. Le news passano prima su Twitter, poi sugli altri social;
  • Linkedin: è una rete professionale impiegata principalmente nello sviluppo di contatti lavorativi e nella diffusione di contenuti specifici relativi al mercato del lavoro.

Ovviamente esistono altri social e molti altri nasceranno. Ciò che conta è valutare, volta per volta, il potenziale che hanno e quali benefici possono dare al business specifico della propria azienda ai fini dell’e-commerce. Ci sono poi indicazioni generali dettate dal contesto attuale e futuro. Per esempio, si stima che, entro il 2021, circa l’82% di tutto il traffico del social media giungerà dai contenuti video.

 

Come usare i social network per vendere: le campagne adv

Le campagne a pagamento sui social media sono utili per aumentare la consapevolezza del brand da parte degli utenti e, in modo particolare per un e-commerce, presentare in modo più immediato e di impatto i prodotti caricati sulla piattaforma.

I destinatari degli annunci a pagamento sui social sono scelti in modo strategico sulla base dei dati demografici, degli interessi espressi sul social network o di altre attività svolte online (come ad esempio la navigazione su un sito tracciata con i cookie).

La mancanza di una buona strategia di advertising porta a sprecare budget per annunci sponsorizzati poco performanti o rivolti alle persone sbagliate. Conoscere il pubblico di riferimento può aiutare a capire cosa, come e quando promuovere. Analizzare infine le metriche dei risultati ottenuti con le campagne aiuta a definire i margini di miglioramento della campagna (affinare il pubblico target, ottimizzare il budget, rendere più efficace l'inserzione visualizzata).

 

Aspetti privacy tra social e sito e-commerce

A questo punto è doveroso spiegare come si inserisce il discorso privacy tra e-commerce e social media.

Per tutte le attività volte alla raccolta dati degli utenti che avvengono sul sito e-commerce chi figurerà come titolare del trattamento sarà l'azienda stessa: è lei che raccoglie e gestisce dati per le finalità strettamente necessarie alla transazione o anche alla promozione.

Sui social invece il trattamento dei dati è ad opera del social stesso. Ogni interazione spontanea di un nostro possibile cliente sulla nostra pagina aziendale è consentita. A livello d'azienda invece la promozione:

  • può avvenire con post organici che appariranno sul news feed degli utenti "follower"
  • può avvenire con inserzioni a pagamento che appariranno solo ad un pubblico limitato in base alla targetizzazione vista poco fa
  • NON può invece avvenire "one to one" su iniziativa dell'azienda; questa infatti non può contattare direttamente gli utenti per presentare prodotti o servizi; questa attività vietata è definita social spam.

C'è poi un unico caso in cui la gestione dei dati ad opera del social si incrocia con quella dell'azienda e-commerce: le campagne sponsorizzate con modulo per la raccolta dei contatti su Facebook o Instagram.

Con questo specifico formato di campagna sponsorizzata gli utenti che cliccano sulla nostra inserzione vengono reindirizzati su un modulo contatti nativo di Facebook. I dati però sono raccolti dall'azienda stessa per i suoi specifici fini commerciali o promozionali e ciò la obbliga a inserire nel form stesso un link esplicito alla propria privacy policy... Solo in questo modo il successivo trattamento dei dati  potrà dirsi pienamente conforme al Gdpr.

 

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Paolo Monini

Founder & Chief Risk Officer Archimedia
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