9 MegaErrori di Marketing Strategico e Operativo Online
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Il 2016 non è l’anno della scimmia, è l’anno del Marketing Strategico e Operativo Online. Infatti secondo Econsultancy, il numero di aziende che sta facendo i test A/B nel proprio sito web, è più che duplicato dall’anno scorso, passando da un terzo a più di due terzi.
Cosa sono i test A/B?
Nel web, al contrario dei vecchi canali utilizzati per fare marketing, è possibile vedere la risposta degli utenti ad ogni contenuto che creiamo per loro. Ci sono infatti degli strumenti appositi come le mappe di calore, oppure si possono analizzare dati come il numero di click su una pagina, il numero di submission in una landing page, il numero di email aperte, …
E una cosa ancora più fantastica del web è che si possono fare due (o più) versioni di contenuto e controllare quale viene apprezzata di più dagli utenti. Ad esempio puoi fare due versioni di landing page (la versione A e la versione B) e vedere quale viene compilata più volte. In questo modo controlli cosa funziona meglio, e lo applichi nel tuo sito le volte successive.
Bene, allora visto che è l’anno dei test A/B , dovrebbe anche essere l’anno dell’ottimizzazione delle conversioni sul sito, giusto? E invece non è così, molte aziende vorrebbero aumentare il numero di conversioni sul proprio sito, ma stanno facendo delle scelte davvero sbagliate a riguardo. Vediamo cosa.
1.Usare le best Practice delle Landing Page
La parola Best Practice non significa per niente Convertion Rate Optimization. Infatti le best practice sono uguali per tutti, mentre i potenziali clienti di ogni azienda sono estremamente diversi gli uni dagli altri. Quindi se stai seguendo le best practice non significa che stai ottimizzando le tue Landing page!
Le best practice sono solo un punto di partenza (e non è detto che vada bene nel 100% dei casi), ma dopo aver creato una pagina seguendo queste regolette, dovresti capire a fondo chi sono i tuoi potenziali clienti e modificare ogni elemento in base a loro, effettuando test online. HubSpot ad esempio è un software integrato con il tuo sito, con le tue Landing page e le tue email che ti permette di fare test A/B su ognuno degli elementi che lo compongono.
2.Provare le cose sbagliate
Se fai affidamento sul sentito dire piuttosto che sui dati, potresti commettere un altro errore: effettuare test sulle cose sbagliate.
Infatti molte aziende credono di risparmiare soldi non comprando strumenti per la raccolta dei dati (come un buon software di inbound marketing, uno strumento per le mappe di calore, o uno che registra le sessioni degli utenti), ma si sbagliano di grosso, perché in questo modo non hanno statistiche per decidere in maniera intelligente su cosa fare i test e su cosa no.
Per fare un esempio, i test che vengono di solito proposti servono a cambiare il colore delle Calls To Action. Ma chiaramente non è uno dei test più utili che la tua azienda potrebbe fare. Mettiti in contatto con noi per sapere cosa si potrebbe testare nel tuo sito e in cosa si potrebbe migliorare per ottimizzarlo.
3.Avere fiducia dei dati segnalati dagli utenti
I dati sono importanti, ma solo se sono reali. Purtroppo i dati raccolti tramite domande agli utenti non possono essere definiti attendibili, perché le persone (anche senza volerlo, anche senza cattive intenzioni) non rispondono in maniera oggettiva. Quindi tutti dati raccolti da gruppi, questionari e sondaggi, feedback su forum, sono quasi da buttare, perché riportano l’interpretazione dell’utente, non sempre la realtà (ad esempio le persone rispondono quello che vorrebbero fosse la realtà, ma non la realtà stessa)
Facciamo un esempio: se chiedete alle persone come gestiscono il denaro mensilmente, non vi risponderanno le loro abitudini, ma quello che vorrebbero fossero le loro abitudini. Andando a controllare con i dati si potrebbe vedere la differenza.
Il problema è che molte aziende realizzano il proprio sito tenendo in considerazione solo i dati riportati dagli utenti, quando invece questi dovrebbero essere utilizzati per generare le ipotesi, e creare test in cui si valutano dati più affidabili.
4.Mancanza di comprensione del processo scientifico
La maggior parte delle aziende web si fa pagare all’ora qualsiasi sia il compito che le venga richiesto, ma ci sono compiti che non possono essere valutati in base al tempo impiegato. I veri scienziati hanno bisogno di tempo per stimolare la loro curiosità, seguire l’istinto e gli indizi che trovano, e capire il motivo per cui alcune cose accadono al posto di altre. A volte infatti è molto più economico eliminare alcune ipotesi ancora prima di andarle a testare.
5.Un lavoro Chiavi in Mano
Questo sembra più un pregio che un difetto, ma quando si parla di ottimizzazione bisogna stare molto attenti. Molte aziende web realizzano il sito, collezionano i dati e lo ottimizzano facendo tutto il lavoro senza rivolgersi mai al cliente.
Questo purtroppo è una grande mancanza perché i migliori risultati si possono avere solo quando il cliente e l’azienda lavorano insieme: l’azienda è esperta nel collezionare i dati, il cliente ha una migliore esperienza sul proprio buyer persona a cui vuole rivolgere la comunicazione. Scopri in questo articolo come dovrebbe collaborare con te un’azienda di marketing online.
6.Influenzare il cliente
Inoltre il cliente non dovrebbe influenzare l’agenzia e viceversa. Una vera collaborazione si ha quando ci si trova insieme ogni mese o ogni settimana, per discutere degli step successivi da svolgere online. In questo modo il cliente riuscirà sempre a capire perché sono state prese certe decisioni e vedrà il valore intrinseco dei dati, per smettere di prendere decisioni avventate e senza un senso logico nel marketing online.
7.Nessun esperto CRO
Questo errore purtroppo è molto comune, ci sono aziende che propongono test online che non hanno esperti nel campo. Un indizio: un buon professionista per la CRO è esperto di numeri ed è un gran comunicatore. Queste persone sono professionisti in dati e statistiche, capiscono quando un numero è attendibile e quando non lo è, e per quanto tempo vale la pena di continuare a proseguire con un test e ottenere un risultato statisticamente valido.
8.Non fare test prima di andare online
La mancanza di test prima della messa online di un sito, o anche solo di un paio di pagine, può costare all’azienda moltissimi soldi. La maggior parte delle aziende che non compiono test solitamente non sono aziende di inbound marketing, ma semplici web agency.
Per questo è meglio lavorare con buoni statisti per ottimizzare la conversione, che capiscono come usare i dati e decidere un cambiamento alla volta prima di passare a quello successivo.
9.Errori da ragazzini
Siccome la lead generation è un argomento completamente nuovo che non è mai stato trattato in nessun corso di laurea, è facile trovare delle persone che dicono di saperlo fare quando in realtà hanno iniziato solo ieri. Certo, nessuno nasce imparato e all’inizio tutti facciamo degli errori, ma immagino che la tua azienda non voglia dei risultati poco seri. Per questo ti consiglio di affidarti a professionisti dell’inbound per non avere risultati senza valenza statistica, traffico poco analizzato, o cose del genere.
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