Carrello abbandonato esempi di email per l’e-commerce
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Progettare un e-commerce non significa mettere on-line un sito: questa è la parte facile. La parte difficile è che l’e-commerce deve vendere e, come tale, fondarsi su una efficace strategia di vendita digitale. Da solo, un e-commerce può fare ben poco; per questo, di pari passo alla costruzione del sito è necessario pianificare e realizzare azioni mirate.
I pilastri sono:
- Portare traffico al sito
- Lavorare sul brand per aumentare la notorietà e generare fiducia
- Individuare i touchpoint con i potenziali clienti e presidiarli (social, workshop, eventi…)
E poi c’è lui: il carrello abbandonato. Non è un problema, è una costante!
Si verifica in ogni occasione in cui un utente visita il sito, sfoglia i prodotti, ne sceglie uno e lo lascia nel carrello. Mancanza di tempo, volontà di confrontare altri prodotti, alcune resistenze sul prezzo… i motivi possono essere diversi, ma tutti gli e-commerce hanno l’onere di gestire il carrello abbandonato.
Carrello abbandonato: come recuperare la vendita
Secondo HubSpot (dati 2021) “Attualmente, solo il 19% dei maggiori e-commerce si impegna in qualsiasi tipo di recupero dall’abbandono del carrello. Eppure, quasi il 50% delle persone che abbandonano il carrello completano l’acquisto quando riceve la prima e-mail”.
Ciò significa due cose: la prima è che se pianifichi la gestione del carrello abbandonato sei già più avanti degli altri; la seconda è che dalla gestione del carrello ottieni molte più possibilità di vendita.
Quindi passa all’azione!
Il carrello abbandonato si gestisce in vari modi, tra questi c’è l’invio di sequenze di e-mail. Per una efficacia maggiore si possono aggiungere attività di retargeting per ricordare al potenziale cliente le proprie scelte d’acquisto.
Le e-mail rappresentano uno strumento di comunicazione personale potentissimo e sono fondamentali nel recupero del carrello abbandonato. Infatti, online, ad esempio all’interno di piattaforme di email marketing automation come HubSpot, puoi trovare template gratuiti creati proprio per questo. Purtroppo, però, con il tempo gli utenti si sono “abituati” anche a queste e-mail scartando le più “commerciali”, ecco perché il copy e l’impostazione delle e-mail sono importanti. Entra in gioco la comunicazione persuasiva .
I migliori esempi di email per gestire il carrello abbandonato
La comunicazione persuasiva fa la differenza tra una mail percepita come “il solito spamming commerciale” e “attenzione questa sembra proprio una comunicazione per me”. È chiaro che non si può gestire individualmente ogni utente, ci mancherebbe, ma una buona e-mail ragionata inviata con i giusti strumenti (i workflow di marketing su Hubspot sono perfetti per questo) può davvero apparire personale.
È necessario:
- non risultare ripetitivi
- evitare di essere banali
- interpretare le circostanze che possono aver spinto l’utente ad abbandonare il carrello
- impostare i flussi di email in modo da non essere troppo “pressanti”
Ecco le principali cause e soluzioni di abbandono.
Il tempo: email di promemoria e riepilogo prodotti nel carrello
La spiegazione più semplice è che l’utente non abbia avuto tempo per perfezionare l’acquisto. Provvediamo quindi, semplicemente, a ricordarglielo con una struttura chiara e diretta:
- Oggetto della mail accattivante
- Testo personalizzato
- Elenco degli articoli abbandonati
- Call to Action
Questa mail può essere inviata già qualche ora dopo l’abbandono: tra le 3 e le 8 ore è un lasso di tempo ideale perché la memoria del prodotto nel carrello è ancora presente e nel frattempo l’utente potrebbe aver portato a termine le attività che lo impegnavano ed essere finalmente disposto a finalizzare l’acquisto.
Interessante questo esempio di un brand internazionale che asseconda i tempi dell’utente: “Saremo pronti quando tu lo sarai” è un messaggio tranquillizzante e amichevole in linea con il prodotto, una e-mail veramente "antistress" che certamente si discosta dal classico “Compra ora!”.
Il prezzo: email di sconto e non solo
Spesso, il problema di chi non completa l’acquisto è il prezzo. L’utente, magari, è abituato a confrontare i prodotti in più di un e-commerce ed è disposto a investire un po’ di tempo nelle comparazioni prima di fare la scelta finale.
Sarà quindi importante pianificare una o più azioni per gestire questo punto dolente.
- Comunicare variazioni di prezzo
- Offrire degli sconti
Può essere vincente, ad esempio, oltre a offrire semplicemente uno sconto, comunicare quando i prodotti nel carrello hanno una variazione di prezzo perché sono in saldo, o in fine stock.
La fiducia per recuperare il carrello abbandonato
Può capitare che un e-commerce poco noto possa far interrogare l’utente sulla sicurezza dell’acquisto? In effetti, ci sono molti rischi online e i dati della carta di credito vanno utilizzati con attenzione. Una mail che affronta il tema della sicurezza, dei resi e che offre i contatti diretti telefonici del servizio clienti potrebbe costituire quell’iniezione di fiducia che inizialmente manca.
Indecisione sul prodotto e articoli simili
Serve un colore diverso? Una foto di un capo indossato? Sarebbe meglio una versione custom? Chiediamolo direttamente all’utente… Un'idea utile potrebbe essere quella di inserire sulla mail un pulsante per richiedere una soluzione taylor made oppure proporre varianti e accessori di un prodotto, per far vedere il quadro d'insieme sull'utilizzo del prodotto.
Un modo creativo di gestire un’indecisione potrebbe essere quello di descrivere, con più o meno ironia, tutti gli usi che si possono fare di quel prodotto, con lo scopo di dare all’utente la motivazione giusta per acquistare.
Un tono più "flat" ma comunque coinvolgente per stilare questo elenco, se preferiamo un tono di voce più “neutro”, è ricorrere l'utente con le domande frequenti. Sapere che il brand ritiene importanti le domande del cliente o potenziale cliente è bello!
La comunicazione persuasiva nelle e-mail di abbandono del carello
Le strategie di comunicazione persuasiva permettono di agire contemporaneamente sulla parte razionale ed emotiva/emozionale del cervello, stimolando delle azioni.
Scarsità
Uno dei “fondamentali” da conoscere nel marketing è la legge di scarsità.
La scarsità è uno stimolo fortissimo a proseguire nell’acquisto, perché ciò che potresti ottenere ed è lì a portata di click... potrebbe finire. La legge di scarsità non è uno scherzo, lo abbiamo avuto sotto gli occhi tutti quanti nel fare la spesa in questi ultimi anni: si annuncia che l’anidride carbonica per uso alimentare scarseggia e le persone non possono fare a meno di precipitarsi a fare scorta di acqua frizzante. Lo stesso per l’olio di semi, eccetera.
Nel caso della gestione del carrello abbandonato di un e-commerce siamo su un piano diverso, ma il funzionamento della nostra psiche è lo stesso. La scarsità si può applicare in una vastità di modi possibili. Eccone uno particolare, direttamente dal Google Store:
Il testo è coinvolgente e insolito, il messaggio dice “Andando, andando… (quasi) andato” per sottolineare il fatto che ogni prodotto è molto richiesto e si rischia che qualcun altro acquisti ciò che noi abbiamo scelto.
Riprova sociale
Per decenni abbiamo avuto bisogno di “sentire il parere degli altri” prima di acquistare un prodotto: l’opinione del vicino di casa, dell’amico esperto, del professionista di fiducia… Oggi online possiamo sapere il parere di tutte le persone che hanno acquistato un determinato prodotto e ricavarne anche un “voto medio” grazie a recensioni, grafici a stelline, video, reel, unboxing… Condividi i feedback anche sull'e-mail.
Anche le e-mail, come il blog e i social, possono essere un’occasione per esprimere al meglio il brand e creare una relazione forte con i clienti o potenziali clienti.
Ciò che è importante, e penso di averlo espresso in questo approfondimento, è che quando si crea un e-commerce spesso ci si focalizza solamente su “quanto deve essere bello e usabile” mentre è la strategia a pesare, se non uguale, addirittura di più nel progetto complessivo.
Prima di correre a scrivere le e-mail di gestione del carrello, leggi questo e-book gratuito e comincia a sviluppare una strategia digitale che ti porta alla vendita.