SEO per blogger: consigli per contenuti informazionali a prova di rank
Tanto tempo fa, tenere un blog era una passione, un modo per raccontare storie, esperienze ed emozioni come si farebbe con diario personale, ma con lo scopo di influenzare ed ispirare un pubblico più ampio.
Oggi, benché resistano alcuni "romantici" che scrivono e pubblicano per puro diletto, il blog è diventato un potente mezzo a livello professionale e aziendale per accrescere la propria autorevolezza e, possibilmente, convertire i lettori in clienti. Per far ciò è però necessario che il blog sia visibile sui motori di ricerca… ed è qui che entra in gioco la SEO per blogger!
Indice delle best practice SEO per Blogger:
- Seleziona le keyword a coda lunga
- Usa i tool per la keyword research
- Verifica il search intent
- Scrivi contenuti utili e originali
- Alterna contenuti di nicchia
- Promuovi la newsletter
- Ricondividi sui social
- Aggiungi i link interni
- Inserisci la Call To Action
Perché la SEO per blogger?
Che sia scritto come passatempo o che abbia fini professionali il blog deve attirare visitatori e per questo deve essere ben visibile nei motori di ricerca. Il modo migliore per farlo è quello di pensare alle informazioni che possono essere davvero utili al tuo lettore e scrivere contenuti sulle stesse. Come suggerisce già il titolo di questo post, il blog è fatto per rendere pubblici contenuti di tipo informazionale e proprio per questo le cose scritte devono essere prima di tutto utili a identificare bisogni, dare soluzioni o rispondere a domande di vario genere.
Per intercettare questo bisogno di informazioni dei possibili lettori e soprattutto per fare in modo che i contenuti così realizzati raggiungano i diretti interessati, il blog deve essere strutturato in maniera SEO oriented.
Best practice SEO per blogger
Seleziona keyword a coda lunga
Per favorire il posizionamento SEO servono le parole chiave giuste, quelle che comunemente le persone usano come query di ricerca su Google e simili. Considerando che la tipologia di contenuto in esame è (come già detto) informazionale, le possibili ricerche degli utenti saranno di certo abbastanza dettagliate e specifiche queste parole chiave dovranno essere composte da 3 o più parole… quelle definibili come long tail o a coda lunga (“cose da vedere a parma”, “dimensionamento impianto fotovoltaico”, “come trovare nuovi clienti online”).
Queste keyword a coda lunga trovano nei blog post la loro collocazione ideale perché meglio si prestano ad approfondire le argomentazioni con testi lunghi e discorsivi. Cosa diversa avviene ad esempio nelle pagine web, dove il contenuto della pagina può essere sintetizzato con parole chiave a coda corta, composte in genere da una o due parole (“turismo parma”, “impianto fotovoltaico”, “inbound marketing”).
Usa i tool SEO per la keyword research
Per individuare le parole chiave da usare si possono adottare più sistemi. Il più semplice consiste nel digitare una short tail su Google e vedere i suggerimenti per la compilazione automatica della query di ricerca… già quello è un buon metodo per capire le ricerche più specifiche dei possibili lettori.
Per basare la propria keyword research su dati ancora più certi e misurabili allora i possono anche usate tool SEO specifici. Tra quelli gratuiti troviamo Answer The Pubblic o Google Trends. Per i professionisti poi ci sono tool a pagamento come SEOZoom, SEMRush o Ahrefs.
Nel trovare le parole chiave con questi tool non soffermarti solo sui volumi di ricerca stimati dai software, ma guarda anche ad altri dati come la difficulty che misurano la concorrenza attorno a quella specifica kw e le probabilità di ottenere un buon posizionamento in SERP. La keyword migliore è quella che bilancia entrambi i parametri.
Occhio al search intent delle parole chiave
C’è una cosa che però i tool non sempre esplicitano… l’intento di ricerca dell’utente! Il search intent può assumere due connotazioni.
Da un lato può riguardare la finalità ultima della ricerca che può essere di tipo navigazionale quando, ad esempio, si cerca direttamente un brand o un’azienda perché si vuole consultare il relativo sito; transazionale se il fine ultimo è l’acquisto (“impianto fotovoltaico prezzi”, “nike blazer uomo”, “iphone 15 pro max”) o informazionale come quando si cerca, ad esempio, un articolo di blog.
In più, in alcuni casi una parola chiave che nell’immediato può risultare in linea con l’argomento di cui vogliamo scrivere, potrebbe in realtà essere ricercata per tematiche del tutto diverse. Se il search intent della keyword è travisato e mal interpretato rischi di comparire su una SERP del tutto sbagliata rispetto e a trovarti sarebbero persone non interessate a ciò che da dire a loro.
Per verificare il search intent di una keyword digitala su Google e controlla che i risultati visibili in SERP siano coerenti con l’argomento che vorresti trattare. Altrimenti cerca una parola chiave diversa.
Sii utile ed originale
Le attività SEO sul blog non dovrebbero mai limitare quella che è la scrittura dei contenuti. Proprio perché la finalità ultima è quella di catturare l’attenzione dei lettori, è fondamentale che di base il blog post abbia davvero qualcosa di utile da dire e che possa influenzare pensieri e decisioni dei tuoi visitatori. Non lasciare che un’eccessiva attenzione alla conquista di risultati organici ti distolga dal fare l’interesse prioritario dei tuoi buyer persona.
Va bene la SEO, ma pensa anche fuori dagli schemi
Quando si utilizzano i tool per la keyword research, questi restituiscono come parola chiave consigliate quelle già digitate dai tuoi possibili lettori sui motori di ricerca per trovare risposte alle loro domande. Il blog è tipicamente usato come meccanismo per intercettare la domanda consapevole dell’utente, ma ciò a lungo andare può risultare anche limitante… casomai hai tante cose da voler raccontare, ma non trovi una kw adatta a sintetizzare l’argomento.
Purtroppo, capita che per tematiche di nicchia i tool non restituiscano sempre parole chiave o che quelle che segnalano abbiano volumi di ricerca interessanti… anche qui non conviene farsi limitare troppo dalle logiche SEO!
Una buona strategia consiste nel focalizzarsi sulla SEO soprattutto nei primi periodi (anche per uno o due anni) in modo da scrivere contenuti di ampio respiro e sulla base di kw con volumi alti in modo da favorire il posizionamento. A lungo andare però si possono alternare contenuti SEO oriented a blog post più originali e di nicchia (anche senza una kw principale specifica) che grazie alla visibilità ottenuta nella prima fase della strategia, potrebbero comunque ricevere visite e conversioni organiche.
Invita i lettori più assidui ad iscriversi alla newsletter
La vera fidelizzazione per un blog la si fa con l’iscrizione ad una newsletter periodica, in modo da notificare ogni settimana/mese i nuovi contenuti pubblicati, a prescindere quindi da una ricerca organica.
Questo poi è uno dei modi migliori di far arrivare al tuo pubblico i contenuti di nicchi citati al punto precedente.
Dai un primo boost di visibilità con i social
La condivisione dei blog post sui social è una doppia arma vincente: da una parte alimenti il tuo calendario editoriale social (su social appropriati come Facebook, Twitter (X) o LinkedIn), dall’altro permetti ai tuoi blog post di ricevere un primo boost di visite utile anche a suggerire ai motori di ricerca l’autorevolezza e l’utilità dei nuovi contenuti (che altrimenti ci metterebbero anche alcuni mesi a posizionarsi bene a livello organico.
Cura la link building interna tra i vari articoli
Altro consiglio è quello di lavorare sulla link building interna, tra i vari articoli del blog, sulla base dell’attinenza dell’argomento, in modo da favorire sia l’indicizzazione delle pagine (i link suggeriscono ai bot del motore di ricerca l’esistenza di altre pagine da esaminare) che la navigazione degli utenti (che attraverso i vari link potranno approfondire tematiche specifiche inerenti alla loro ricerca).
Ricorda sempre la Call To Action
A prescindere dalla finalità del blog (professionale o per passione) conviene sempre non vanificare l’attenzione e l’interesse dimostrato dal lettore invitandolo a compiere qualche azione.
“Iscriviti alla Newsletter”, “Scarica il white paper”, “Richiedi una consulenza”, “Vai al catalogo e acquista”… Una call to action coerente con l’argomento trattato non risulterà mai invasiva ed è indispensabile per ottenere una conversione da parte del lettore! Soprattutto in ottica Inbound, la CTA non deve mai mancare!
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